“State sereni”. Ma anche no!

Non più tardi della scorsa settimana la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, organizzazione solitamente bene informata, aveva evidenziato alcuni insistenti “rumors” di ambito governativo e parlamentare. Era in arrivo una mazzata: l’indennità di accompagnamento, unica erogazione statale certa a favore delle persone con disabilità grave e dei non autosufficienti, sarebbe stata sottoposta a pesanti riduzioni legandone l’erogazione al reddito.

La segnalazione e la relativa stigmatizzazione di questa ipotesi sono state liquidate da alcuni come ingiustificato allarmismo. “FISH, stai serena” replicava sorniona l’Onorevole Ileana Argentin informando – urbi et orbi – dal suo blog di aver ricevuto rassicurazioni dall’onorevole Faraone, renzianissimo responsabile delle politiche sociali della segreteria del PD: mai e poi mai Renzi ha in testa un’idea del genere. (Applausi).

Il silenzio di Renzi dei giorni successivi, nessun accenno a questa sciagura nelle sue conferenze stampa, hanno contribuito a placare le acque e ad annoverare l’annuncio di FISH fra gli scampati pericoli.

Questo fino a oggi. Graziano Delrio rilascia un intervista a Davide Nitrosi su Quotidiano Nazionale (Delrio cambia medicina all’Italia. “Troppa prudenza ci fa morire”).

Non stiamo parlando un politico qualunque. È Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ee vicinissimo a Renzi.

E, all’intervistatore, il diligente Delrio elenca le misure e gli ambiti in cui il Governo intende pescare per recuperare le ingenti risorse per gli ambiziosi piani renziani.

E senza mezze misure dichiara: “Tagli alla spesa pubblica inefficiente. Ci sono tantissimi margini di manovra. Pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’Inps: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’Isee”.

La dichiarazione (che conferma che FISH ci aveva visto giusto) merita qualche commento.

Tagli alla spesa pubblica inefficiente.”
Secondo il Delrio la spesa sociale rientra fra quelle inefficienti. È un vecchio tema già sentito dal Giulio Tremonti che si chiedeva “come un Paese con 2,6 milioni di invalidi possa essere realmente competitivo.” Il solco e l’impostazione è esattamente la stessa. E, forse, gli ispiratori pure.

Delrio si interroga sull’efficienza della spesa, non sull’efficacia. Non precisa quali siano gli indicatori che ha assunto per bollarla come tale.

Sicuramente fra gli indicatori non ci sono i bisogni spesso elementari dei cittadini e – meno ancora – la loro soddisfazione.

È da capire, Delrio: il nostro Paese non è ancora riuscito a fissare i livelli essenziali assistenziali previsti dall’articolo 117 della Costituzione.

Pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’Inps.”

Delrio è male informato o ha mal studiato la lezione. O, forse, c’è dell’altro.
I miliardi non sono 12 ma 16 e mezzo. E le indennità “costano” 13 miliardi. O almeno questo è quello che dichiara INPS nel suo bilancio. Poi secondo la Corte dei conti la spesa è di 2 miliardi e mezzo in meno e, infine, secondo l’ISTAT la spesa annuale è di un miliardo e mezzo inferiore.

Ma queste sono solo inezie: miliardata più o meno nessuno ci fa caso.
Poi ci sarebbe un’altra inezia. I “soldi” non sono di INPS. I soldi sono dello Stato che li trasferisce all’INPS con quella destinazione. L’INPS è “l’ufficiale pagatore” dello Stato, non il padrone del vapore, non certo il soggetto che deve indicare le politiche sociali.

Ma tant’è: 16 miliardi e mezzo di spesa in pensioni di invalidità e pensioni di accompagnamento (una delle spese più basse nell’Europa a 25) fanno gola a chi ha necessità di soldi sonanti subito per non fare la figura del pagliaccio a maggio.

Hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’Isee.”
Controlli, Delrio? Ancora controlli? Dal 2009 al 2013 sono state controllate 950.000 persone. Altre 300.000 saranno verificate di qui alla fine del 2015! Qual è stata l’efficienza di questi controlli? Ad esempio qual è stata la redditività dei 30 milioni di euro spesi dall’INPS – solo lo scorso anno – per pagare medici esterni deputati ai controlli?

E anche sui picchi territoriali a Delrio non l’hanno raccontata giusta.

Quanto poi all’ISEE da applicarsi alle pensioni e alle indennità le sorprese negative, spesso drammatiche, ci sarebbero per migliaia di famiglie, quelle stesse che spendono 9 miliardi l’anno in badanti, quelle stesse che spesso rinunciano a lavorare per assistere i loro familiari con disabilità, quelle stesse che a fatica supportano percorsi di autonomia e di inclusione.

Ma gli effetti distorsivi e i boomerang, anche in termini di spesa indotta, non mancherebbero nemmeno per il Governo.

Comunque sia, c’è poco da stare sereni. (Carlo Giacobini)